Cogoleto

Cogoleto

Siamo stati a Cogoleto quest’inverno, quando abbiamo fatto una bellissima passeggiata da Arenzano a Varazze, ma andarci in estate ovviamente è un’altra cosa, poiché i colori sono diversi.

Si può fare da Milano come gita in giornata, basta alzarsi presto la mattina ed essere in macchina per le 6,30. Si arriva lì in due ore di macchina, in tempo per l’apertura dei bagni alle 8,30.

Siamo stati a Cogoleto anche quest’inverno, quando abbiamo fatto una bellissima passeggiata da Arenzano a Varazze, ma andarci in estate ovviamente è un’altra cosa, poiché i colori sono diversi.

Cogoleto

Sul lungomare gli stessi profumi che sentivamo anche in inverno, di erbe della macchia mediterranea: odori di liquirizia, menta e rosmarino.

Sulla battigia non trovate conchiglie, ma sassi neri e bianchi, e sabbia di grana grossa. Anche il sapore del mare è diverso da quello di Toscana.

L’acqua qui è di un colore particolare, se nuoti con gli occhi aperti ti sembra di essere immerso in una acquamarina liquida.

Cogoleto
Cogoleto

E come sempre, nelle ore più calde ci sottraiamo al sole e andiamo a pranzare nel parco di Arenzano. L’abbiamo sempre visto in primavera, mai in questa stagione…

Appena varcato l’ingresso, si può scendere dove c’è l’area giochi per i bambini e si entra in una bellissima pineta. All’ombra degli alberi c’è fresco e profumo di resina.

Il castello giallo è la sede del Comune di Arenzano. Erano buffissime le tartarughe che prendevano il sole sugli scoglietti perché avevano disteso le gambette come se fossero su una sdraio.

Dal parco si arriva a piedi al Santuario del Gesù Bambino di Praga. Sebbene lo abbiamo già visitato, è bello tornarci. Sono così particolari le sculture in ceramica che adornano la chiesa. Le ho già lungamente commentate in quell’articolo, perciò non starò a ripetermi.

Mi affascina il progetto nel suo insieme: pensare una decorazione in ceramica che ricopra le pareti interne della chiesa, vuol dire fare un disegno di tutto, spezzare il disegno in tante parti da realizzare singolarmente, poiché sono tanti blocchi in maiolica, modellati e cotti e poi accostati qui a ricomporre il tutto. Vi è racchiuso un mondo di maestria davvero: la capacità spezzare l’obiettivo in tanti sotto obiettivi, la capacità di analizzare ogni singolo pezzo, come se fosse a se stante, infatti se si guarda nel dettaglio ogni blocco è realizzato con dovizia di particolari e cura estrema, i volti sono espressivi pur nella sintesi della rappresentazione che necessariamente è astratta.
Che sfida magnifica per un artista un progetto così.

E sul lungomare di Arenzano ritroviamo la colonna con il Gesù bambino bianco, che si staglia sul cielo blu limpido e infinito dell’estate. Quante impressioni da custodire nel cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *