Ancora Grigna settentrionale
La gita alla Porta di Prada risale al 25 agosto 2023. Purtroppo non avevo ancora avuto il tempo di riordinarla in un articolo fatto bene.
Siamo partiti io e i miei due figli Paolo e Marta, e ci siamo diretti alla Grigna settentrionale, come quando sono andata solo con Paolo al Rifugio Brioschi.
La partenza è sempre allo stesso parcheggio al Vo’ di Moncondeno, poco sopra il Rifugio Cainallo a 1247m. Stavolta partiamo con un po’ più di calma alle 9 visto che la gita è molto meno lunga. Riprendo la cartina che avevo fatto a Luglio. Questa volta andremo proprio alla Porta di Prada, che avevamo visto da lontano a luglio, e poi proseguiremo restando in quota fino ad arrivare al Rifugio Bietti, che vedevamo dalla Bocca del Guzzi, quando a luglio ci arrampicavamo sulla Cresta di Piancaformia.
La porta di Prada è un arco di roccia scavato dagli agenti atmosferici in milioni di anni, attraverso il quale passa il sentiero che conduce al Rifugio Bietti. L’avevamo notata da lontano quando a Luglio siamo andati io e Paolo al Rifugio Brioschi. Perciò il nostro cammino ripercorre parte di quel sentiero…
E una calda mattina di fine estate, molto afosa in verità. In città non si riesce a stare fuori casa, e speriamo in un po’ di tregua dal clima eccessivamente caldo umido.
Seguiamo la traccia del sentiero n 24 che è comune al sentiero 19 fino alla cappella della Brigata Poletti.
per il rifugio Bogani
A questo punto il sentiero si biforca. Se si sale, si arriva alla Cresta di Piancaformia. Se invece si resta in piano, la via prosegue dentro bosco e in breve tempo arriva alla Porta di Prada.
La Porta di Prada, come dicevo è una caverna aperta poiché attraversa da parte a parte una parete di roccia. L’effetto passandoci sotto è davvero suggestivo e regala emozioni indelebili.
Si trovano sempre targhe commemorative in posti come questi in montagna: altra gente che amava questi passi, questo silenzio e queste vedute.
Lasciamo la Porta di Prada dietro di noi e proseguiamo il cammino restando in quota. Sebbene la giornata sia afosa e calda anche quassù, la parete di roccia alla nostra sinistra ci offre ancora riparo dal sole, che non è ancora sbucato dall’orlo della cresta.
A questo punto il sentiero scende per un tratto e perdiamo il vantaggio della quota raggiunta, sicché dovremo poi risalire, stavolta con il sole e il caldo che ci accompagnano. Si incontrano spesso altre caverne scavate nella roccia, queste montagne sono infatti carsiche e vi sono diversi luoghi suggestivi, alcuni in posti per noi inaccessibili.
Boschetti di leggiadre betulle alternano canaloni spogli e rocciosi che si lanciano ripidi verso il fondovalle, dove si intravvede in fondo, lontano e brumoso il lago di Como.
E infine verso mezzogiorno, ecco il rifugio Bietti.
Guardando verso l’alto, tenendo alle spalle il rifugio, si vede la Cresta di Piancaformia e la Bocca del Guzzi, dove eravamo a luglio…
E volendo vi è una via d’accesso anche da qui per giungere al Rifugio Brioschi… Ma sarebbe troppo ripida da affrontare oggi e con questo caldo e quest’orario…
Questa gita, fatta in un periodo meno caldo, secondo me è molto gradevole e si può fare anche con dei bambini. Di sicuro è molto suggestiva, e 3-4 ore di camminata sono fattibili per chiunque abbia un po’ di allenamento.
Sulla via del ritorno ci soffermiamo di più a guardare giù per i canaloni rocciosi e i prati dove spuntano come ossa sbiancate dal sole, rocce irregolari. Si sente l’afa e il caldo torrido che sta diventando insopportabile, la siccità si può vedere intorno a noi… E non posso fare a meno di chiedermi dove possano trovare acqua le piante e gli animali che vivono su queste alture. Sulla via incontriamo anche qualche albero morto per la mancanza di acqua.
In realtà parlando con una guida alpina ho scoperto che queste montagne, essendo appunto carsiche, hanno diverse grotte e buchi nascosti in cui scorre l’acqua che a volte si raccoglie anche in laghetti sotterranei nascosti alla vista del sole. E gli animali conoscono ovviamente questi segreti della montagna.
Ripassiamo sotto la Porta di Prada, e anche stavolta ringrazio la Madonna di aver vegliato su di noi, e di aver potuto portare Paolo e Marta insieme a vedere un posto così magico.
Anche di questa gita bellissima ho fatto un Reel su Instagram per raccogliere tutte le suggestioni e le emozioni che ho provato portando i miei figli con me in montagna, che amo tantissimo.