Vacanze in Toscana: Torre Mozza e Grosseto

Torre Mozza

Secondo giorno di vacanza: la mattina è irrinunciabile il bagno al mare. E così si va a Torre Mozza, una spiaggia poco dopo Follonica, meno affollata e più selvaggia.

La torre è antica e risale al 1500 ed aveva scopi difensivi, poiché serviva da avvistamento per le incursioni saracene. L’acqua è limpidissima, fresca e trasparente come una piscina. Si vedono i pesci che nuotano, soprattutto vicino al grosso scoglio posto poco lontano da riva. La battigia, dura al passo, e la sabbia fine, dorata.

Se si arriva presto la mattina ci sono ancora le impronte dei gabbiani sulla sabbia.

Se amate fare il bagno guardando sott’acqua questo posto è perfetto. Si nuota immersi in un blu che verso il largo diventa più turchese. Restando invece vicino allo scoglio si vedono varietà di alghe ancorate alle rocce tanto da renderle quasi morbide nell’immaginare di approdarvi con i piedi e ovviamente vedrete tanti pesci: orate, spigole, polpi e saraghi.

Se si passeggia dalla parte opposta alla torre, si arriva alla Carbonaia. Si tratta di una torre del 1800 che segnava l’ex scalo commerciale, ovvero il punto terminale della ferrovia che un tempo percorreva tutte le colline metallifere grossetane con cui il carbone veniva portato al mare per i successivi trasporti e scambi.

E dal pontile di fronte alla Carbonifera si vedono l’Isola d’Elba, Pianosa e l’Isola di Montecristo.

Grosseto

Nel pomeriggio invece, dopo la pausa pranzo, ci dedichiamo alla scoperta della città a noi più vicina, ovvero Grosseto. Abbiamo visto da lontano la cupola della sua Basilica del Sacro Cuore. Sebbene non sia antica, anzi sia una costruzione recente, la sua mole ci incuriosisce e iniziamo da qui la nostra visita. La facciata mi ricorda un po’ l’edificio dell’EUR di Roma con questi archi simili alle costruzioni degli acquedotti romani. Fu dedicata alle vittime del bombardamento di Grosseto del 26 aprile 1943 nel lunedì di Pasquetta.

Grosseto: Basilica del Sacro Cuore

L’interno, sembra meno grande dell’esterno… ed è abbastanza essenziale nelle forme e nelle decorazioni. Tuttavia vi sono degli angoli che suscitano una certo rispetto: subito all’ingresso, sulla sinistra una cappella con dipinto Dio che dall’alto dei cieli benedice la città di Grosseto a sinistra della finestra e Gesù che viene battezzato sulla destra. Poco lontano dall’altare maggiore troviamo un altare dedicato alla Madonna, che è particolare per le nicchie della stessa forma della facciata che ospitano delle decorazioni a mosaico con temi decorativi biblici.

Ma forse la parte più interessante si trova nella cripta, dove sono sepolte le vittime del bombardamento, dove è conservata una immagine della Madonna molto particolare, che troveremo più avanti nella Chiesa in centro storico. Mi ha stupito la “lampada di Aladino”, posta davanti. Forse sta a significare di stare svegli poiché non sappiamo quando verrà la nostra ora. In effetti quelle vittime del bombardamento sono così tante e colpiscono così tanto perchè sono morte nel giorno di Pasquetta. Di sicuro non si aspettavano di essere colpite in un giorno di festa.

Grosseto: Basilica del Sacro Cuore

Proseguiamo la visita della città verso il centro storico e troviamo la Cattedrale di San Lorenzo.

Grosseto: Cattedrale di San Lorenzo

Ecco la Madonna che abbiamo visto alla Basilica del Sacro cuore, la Madonna della Grazie. L’originale si trova quindi qui nella Cattedrale di San Lorenzo ed è un’opera del 1470 circa. E’ dipinta su un fondo di oro, e perciò è considerata un’icona. Rappresenta quel che vede la nostra Fede, e ogni scelta cromatica e di decorazione ha dietro uno studio per esprimere un significato teologico. Per una spiegazione dettagliata dell’opera vi consiglio di leggere sul sito dedicato.

Piazza Dante
Piazza Dante

Poco lontano troviamo anche la Chiesa di San Francesco, che sebbene sia meno antica, l’ho trovata veramente toccante, soprattutto gli affreschi dedicati al Santo.

Gli affreschi che illustrano la storia del Santo sono moderni, ma trasmettono come un film accelerato la testimonianza di Francesco. Sono molto particolari, consiglio di andare a vederli. Vi è qualcosa in questi affreschi che arriva allo spirito e avvicina a Dio. Non solo i soffitti azzurri delle chiese antiche. A volte capitano artisti moderni che riescono a farti intravvedere l’ombra della luce.

Mi piace il gesto di Francesco che abbraccia il fratello Lupo, quando tutti dietro di lui si meravigliano o lo temono e vogliono magari fargli anche del male. Vi è qualcosa di così umano e raggiungibile nello sguardo di Francesco. Sembra ricordarci che possiamo riuscirci tutti ad avere quel volto, sereno, seppur risoluto.

Non solo il mare ha sempre ragione nel curare il nostro cuore e il nostro spirito. Anche nei luoghi di preghiera si trovano azzurri che curano.

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