Vacanze in Toscana: Il Duomo di Siena

Andando in Toscana una tappa alle Città d’arte è d’obbligo, e visto che siamo vicino a Siena ci andiamo. La prima tappa è il Duomo, una cattedrale romanico gotica. In questo articolo mi limiterò a parlare del Duomo, poiché c’è già tanto da vedere e da dire.

Il Duomo di Siena
La Cattedrale

Secondo la tradizione quella che visitiamo ora sostituisce una prima chiesa dedicata alla Madonna, sorta dove un tempo vi era un tempio dedicato a Minerva.

A quest’ora la facciata è ancora in ombra, a mezzogiorno invece l’elemento triangolare posto sopra il rosone brilla e acceca, poiché è realizzato a mosaico con il fondo fatto da tessere di vetro con una lamina di oro.

L’interno della cattedrale custodisce tanti capolavori eseguiti nei secoli. Il primo da notare è certamente il pavimento, che è stato realizzato da diversi maestri tutti senesi ad eccezione del Pinturicchio. Per poter veramente apprezzare il pavimento si deve acquistare il biglietto per “La porta del cielo” e si visita la basilica nei piani superiori, nei percorsi usati dalle maestranze che hanno lavorato per la realizzazione delle varie opere. Da lassù è possibile vedere il pavimento dall’alto.

Al mattino la luce che proviene da fuori è ancora bassa e penetrando dalle finestre crea una sorta di illuminazione dorata e sembra di essere in un luogo incantato, come certi luoghi sacri degli Elfi di Tolkien…

Il Duomo di Siena
Il Duomo di Siena

Le colonne bianche con le strisce nere che svettano verso il soffitto blu trapuntato di fuochi d’oro è una visione che non mi stanca mai, che mi riempie sempre di stupore e meraviglia nonostante l’abbia visitato più volte. Ogni volta è sempre diversa, perché cambia la luce che proviene da fuori e l’atmosfera e i colori si fanno a volte irreali a volte più saturi e terreni. A volte le sensazioni che arrivano sono più legate all’opera degli uomini che hanno realizzato tutto ciò, altre volte invece le sensazioni che arrivano sono più remote e divine.

Il coro in sé è già un piccolo gioiello di legno a intarsio, e anche il pulpito in marmo ricco di decorazioni e sculture.

La Libreria Piccolomini

Entrando nella navata di sinistra, si trova circa a metà l’ingresso della Libreria Piccolomini, che costituisce in sé un altro piccolo gioiello a se stante.

La libreria Piccolomini deve il suo nome al suo ideatore, ovvero il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, che per onorare la memoria dello zio materno, Papa Pio II (Enea Silvio PIccolomini), desiderò creare una biblioteca nei locali della vecchia canonica, proprio di fianco alla cattedrale, come era d’uso fare in Francia. Gli affreschi vennero realizzati da Pinturicchio e la sua bottega tra il 1503 e il 1508.

Al centro della sala troviamo la scultura con le tre Grazie che è una copia di epoca romana di una scultura greca. Questa sala è secondo me la parte più inaspettata e incredibile della cattedrale.

Lungo tutto il perimetro della libreria sono raccolti libri illustrati dai frati miniaturisti. Sono dei piccoli quadretti ciascuno…

Il Museo dell’Opera

Terminata la visita alla cattedrale si passa a visitare il Museo dell’Opera che occupa lo spazio della Navata del Duomo nuovo, un edificio ancora più grande che in pratica doveva inglobare il vecchio, ovvero quello attuale, ma che rimase incompiuto.

Il Facciatone

Infatti nel 1339 avevano iniziato i lavori per trasformare la cattedrale e farla ancora più grande. La nuova cattedrale avrebbe dovuto includere la vecchia ed estendersi fino al Facciatone, che si trova a destra del Duomo, all’estremo confine della piazza. Con l’arrivo della Peste l’opera venne abbandonata a seguito della crisi economica. Perciò adesso la Navata del duomo incompiuto è diventato il Museo, e da qui poi andremo a visitare anche il Facciatone.

Il Museo dell’Opera contiene diverse statue originali del duomo stesso, che adesso sono state sostituite da copie in modo da proteggere le originali dalle intemperie.

Troviamo inoltre il capolavoro di Duccio da Boninsegna: la pala d’altare della Maestà. La Madonna seduta in trono è circondata da 40 figure tra angeli e santi, ciascuna diversa dall’altra. Sono particolari i volti degli angeli alcuni ti guardano negli occhi, altri guardano altrove.

Sono belle le Madonne del ‘300 di questi maestri senesi. Mi piacciono i loro occhi perché sono tristi, e mi colpiscono come se mi leggessero dentro. Anche se i bambini Gesù non sono ancora fisicamente ben realizzati, vi è qualcosa di così umano e compassionevole nei loro gesti. Questa carezza alla mamma è così dolce e sembra attirare lo sguardo di chi guarda proprio a Lei, alla Madonna.

Il Facciatone

Dal Facciatone si vede chiaramente quale voleva essere l’intento dei costruttori della nuova cattedrale: la vecchia cattedrale sarebbe diventate il Transetto della nuova e quella che ora è Pizza Jacopo della Quercia sarebbe stata la navata centrale.

Duomo di Siena

Davanti all’ingresso del Museo dell’Opera si trova questa porta che conduce ad una scalinata. Il Duomo infatti si sviluppa in profondità e a metà scalinata si può entrare nella Cripta e ancora più in giù si arriva al Battistero.

La Cripta

La Cripta è interessante perchè contiene dipinti più antichi della attuale cattedrale, risalgono infatti al ‘200. La scoperta di questa Cripta è piuttosto recente, infatti è stata rinvenuta a seguito di lavori di recupero dell’Oratorio di San Giovannino e Gennario nel 1999.

Vi sono illustrati aneddoti della vita di Gesù.

Il Battistero

Scendendo infine fino in fondo alla scalinata troviamo il Battistero costruito entro il 1320, interamente affrescato nel corso del ‘400.

Mi colpisce particolarmente l’affresco dedicato all’Assunzione della Vergine per la presenza dell’Arcangelo Michele vestito di nero. Sembra un personaggio diverso da tutti gli altri, quasi vestito fuori tempo rispetto a tutti gli altri.

E poi ovviamente anche qui una bella Madonna in Trono. Questa è ancora diversa, ha un’espressione più enigmatica, e mi colpisce il taglio degli occhi a mandorla.

SIena è una città medievale che merita di essere vista con calma, anche più volte nella vita, poiché ogni volta vi dirà qualcosa di nuovo, un po’ come quando si rilegge un libro già letto, di quelli che si vorrebbe non finiscano mai.

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