Sono l’albero che respira il tramonto,
mi nutro del cielo che alita pensieri sereni
tra le mie dita nude rivolte verso l’alto,
bevo l’acqua tinta del calore del sole,
medicina per il mio animo stanco dall’inverno che morde,
siedo sull’erba umida e fredda del crepuscolo,
le radici affondate nella terra chi mi ha cresciuto,
una coperta di foglie vissute mi protegge.
Dalle mie mani torneranno a fiorire nuovi germogli.
Infinite volte tornerò a morire e rinascere.
Scrissi queste righe il giorno 8 gennaio 2022 vedendo il tramonto sul lago di Lecco.