I paesaggi dell’Anima

Gli alberi del Ricordo

I Paesaggi dell’anima si sviluppano a partire dagli Alberi del Ricordo, che si distinguono dagli Alberi del Sogno perché possono sembrare figurativi, tecnicamente lo sono, ma di fatto sono strettamente legati al mondo interiore nel senso che la realtà visibile che si rivela è in stretta connessione con significati profondi che già sono dentro di me.

Paesaggi dell'anima: gli alberi del Ricordo, Il sole dentro

Perciò non intendo ricordo di qualcosa di passato, ma direi piuttosto “Ricordo di sé“. Ovvero momenti in cui proprio la realtà fisica e terrena era stata ispiratrice e densa di significati, che avevano reso visibile, tangibile qualcosa che era già dentro di me, come un libro in una biblioteca, che aspettava di essere riaperto, ma che avevo già letto, e che perciò conoscevo.

Momenti in cui mi ero svegliata all’improvviso scorgendo un senso ed un messaggio profondo proprio davanti ai miei occhi, perciò ero presente e viva nel guardare e al tempo stesso ero consapevole di me, dei miei pensieri suscitati dal presente. E dunque il paesaggio che si dipanava davanti a me, aveva di fatto creato un mio paesaggio interiore, o ne era in qualche modo riflesso, come se la realtà che vedevo mi avesse improvvisamente riscosso dal sogno, perché combaciava con qualcosa che avevo dentro.

Come se fossimo ciechi in qualche modo ai nostri paesaggi dell’anima, finché qualcosa di esterno, qualcosa del mondo fisico non risuona, come una melodia da tempo dimenticata, eppure familiare, e allora ci scuote, ci commuove, ci risveglia.

(in figura a sinistra)

Il sole dentro

La capacità di attingere al nostro mondo interiore, fonte di ogni speranza e positività, per dissipare la nebbia di pensieri e azioni inconcludenti e vedere oltre.

Spazio dell’opera: 49 x 122 cm
Anno di esecuzione: novembre 2010 
Elementi: colori acrilici e pigmenti per i fondi, colori ad olio per i dettagli, pietre semipreziose e conchiglie.

Finalmente non ero dovuta fuggire nel sonno e nel Sogno per vedere qualcosa di straordinario, ma lo straordinario era proprio lì, davanti ai miei occhi, e mi riempiva di stupore, lo stesso stupore dell’elefante che scopre la sorgente inaspettata in mezzo alla altra incandescente e si trasforma in albero! Era iniziata la mia trasformazione: avevo scoperto qualcosa di straordinario, che non speravo, e perciò dovevo cambiare.

Paesaggi dell'anima: gli alberi del Ricordo, la Sorgente inaspettata
La sorgente inaspettata
Un tramonto africano: la sorgente di acqua pura sembra un miraggio inaspettato in mezzo alla terra bruciata dal sole.
Un sogno prende forma nella calura della terra: l’elefante si trasforma in albero.
A volte accade che troviamo inaspettatamente quello che cercavamo e inizia finalmente la nostra trasformazione
Spazio dell’opera: 124 x 72 cm
Anno di esecuzione: maggio 2012 
Elementi: Colori acrilici e foglia oro zecchino per i fondi, colori ad olio per i dettagli.

Forse era proprio questo il senso della Porta Nera, la ricerca del Risveglio, la via d’uscita dal sogno illusorio, che mi privava del piacere di essere presente e viva. Perché il Sogno in realtà era un’illusione di felicità, che trasformava in sofferenza i momenti in cui non potevo dipingere.

E invece scoprivo che proprio nel presente e nella realtà potevo cogliere momenti e imagini ispiranti, come il Cervo Bianco, che prese forma una mattina mentre mi recavo al lavoro, e vidi un albero di cachi con i suoi frutti, come tanti piccoli soli, ed il sole autunnale, pallido e scarico, velato da na nebbioli lattiginosa. I frutti dell’albero sembrava risplendere di una luce molto più forte e intensa del sole stesso.

Paesaggi dell'anima: gli alberi del Ricordo, il Cervo Bianco
Il Cervo Bianco
Molto tempo fa vidi un albero di cachi con i suoi frutti come tanti piccoli soli ed il sole autunnale, pallido e scarico velato da una nebbiolina lattiginosa. I frutti dell’albero sembravano risplendere di una luce molto più forte e intensa del sole stesso.
Il Cervo Bianco è la speranza, che nasce quando portiamo il sole dentro nel cuore, anche quando fuori il mondo sembra sbiadito e privo di attrattiva.
Spazio dell’opera: 73 x 50 cm
Anno di esecuzione: gennaio 2010 
Elementi: colori acrilici e terre per i fondi, colori ad olio per i dettagli.

Dovremmo cercare di sentire “Il sole dentro” anche quando all’esterno siamo nel grigio: quell’energia, quella speranza che sentiamo nel cuore a primavera, quando il sole è finalmente luminoso e tiepido, sentirlo comunque dentro di in anche in inverno, in quelle fredde giornate umide e grigie e in generale quando ci sentiamo scoraggiati, affranti e depressi. Il cervo bianco è la speranza che nasce quando portiamo l sole dentro nel cuore, anche quando fuori il mondo sembra sbiadito, e privo di luce, calore, attrattiva.

Finalmente il tempo non è più così diviso e scandito tra l’attesa ed il momento della pittura, ma diventa un fluire di immagini che prendono forma dalla realtà che vivo e vedo e si costruiscono nella mia mente collegandosi in associazioni che esprimono qualcosa di interiore, fino al momento in cui effettivamente le deposito sulla superficie bianca del quadro.

I paesaggi dell'Anima: gli alberi del Ricordo, Chimere e illusioni.
Chimere e Illusioni
Viviamo inconsapevoli della luce che ci circonda, coscienti a malapena delle ombre che incrociano i nostri passi e inseguendo i mille piccoli soli della ruota del pavone, false illusioni e inutili chimere.
Spazio dell’opera: 100 x 60 cm
Anno di esecuzione: maggio 2012 
Elementi: colori acrilici e terre per i fondi, colori ad olio per i dettagli, pietre semiprezione, frammenti di madreperla.

Ovviamente tutto questo lavoro per trovare la pace interiore, per far si che il mondo reale diventi cassa di risonanza di un pensiero, tutto questo far silenzio per poter cogliere questi messaggi dal mondo e placare la mente divisa non ha mai fine, perché la mente non si lascia facilmente ammaestrare ed imbrigliare dalla volontà, e tende ad essere divisa e correre tra mille interessi vani che portano di nuovo al sonno e al sogno, che portano illusione di felicità e di conseguenza frustrazione, sofferenza…

Perciò è facile ricadere nei vecchi schemi mentali e vivere inconsapevoli della luce che ci circonda, , coscienti a malapena delle ombre che incrociano i nostri passi, e inseguendo i mille piccoli soli della ruota del pavone, false illusioni, inutili chimere.

Fuga, la Mente e i pensieri
Fuga
Il bianco cavallo che corre tra gli alberi è la nostra mente che fugge inseguendo vani effimeri pensieri uno dopo l’altro, 
senza prestare attenzione al presente, e allontanandosi sempre più dalla luce del risveglio… 
La nostra mente è divisa tra i mille interessi, che si rivelano però passeggeri, come la vita delle foglie, 
e la nostra volontà risulta così continuamente distratta dal semplice gioire del presente, 
che è già il divino che cerchiamo: il sole alle spalle del cavallo.
Spazio dell’opera: 100 x 100 cm
Anno di esecuzione: luglio 2010 
Elementi: colori acrilici e terra per i fondi, colori ad olio per i dettagli, foglia oro zecchino per l’occhio del cavallo

La nostra mente è perennemente in fuga dalla volontà, insegue mille io diversi e falsi, che con argomenti seducenti riempiono spazio e tempo di illusioni effimere che ci fanno dormire, non vivere. Illusioni e apparenza, che hanno un loro ripetersi ciclico, come le stagioni, e la nostra mente, come un cavallo indomito e pazzo, insegue queste suggestioni, senza una meta precisa, il fiume dei pensieri che non portano a niente, servono solo a mantenerci meccanici e addormentati; la nostra volontà risulta così continuamente distratta dal semplice gioire del presente, che è già il divino che cerchiamo: il sole alle spalle del cavallo.

In realtà non sono così equilibrata e positiva, e alterno periodi di umore nero e scoraggiamento a periodi positivi e creativi, ma sempre cerco di tenere a mente un principio semplice e vero: quando mi sento sconfortata e negativa, prigioniera dei miei pensieri meccanici, mi ricordo che esisto, mi ascolto respirare mentre faccio le quotidiane faccende della vita, visualizzo i miei pensieri come qualcosa che mi attraversa la strada , senza immedesimarmi troppo in essi, cerco di guardare le cose belle all’esterno: gli alberi, i fiori, i cieli azzurri, il battito d’ali e il cinguettare degli uccelli… cerco di far entrare dentro al cuore le sensazioni positive che arrivano, e alimentare il fiore di luce che so di avere dentro di me. Questi sono i paesaggi dell’anima che scaturiscono da questo equilibrio costruito, ricercato.

Il ciliegio in fiore e il temporale
Tutto è effimero
Sta arrivando il temporale e il vento sciupa i petali del ciliegio in fiore. Verrà l’arcobaleno effimero e irraggiungibile.
Spazio dell’opera: 130 x 90 cm
Anno di esecuzione: maggio 2012 
Elementi: colori acrilici e terre, pietre semi preziose.

Una ricerca costante e faticosa, che a volte porta a scorgere l’arrivo di un temporale.

Dunque dipingo per ricordarmi di me.
Perché non posso tenermi dentro quello che sento, e a volte dipingere le emozioni e tradurle in immagini e colori mi dà pace, mi dà tregua dal continuo lavorio della mente meccanica, che mai tace e sempre fa rumor nella mia testa….

E io non mi ritrovo in quel rumore.
Io sono in ciò che dipingo.
In quei paesaggi, in quei colori, io sono.
In quegli alberi riposo e sento finalmente silenzio,
Non il silenzio del nulla, ma il silenzio del Ricordo di Sé.

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